Caterina de’ Medici by Leonie Frieda

Caterina de’ Medici by Leonie Frieda

autore:Leonie Frieda [Frieda, Leonie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti


La colpa di questo era spesso attribuita, per quanto ingiustamente, alla regina de’ Medici e alle abitudini italiane che aveva importato. La sensazione generale era che l’ordine sociale si stesse disintegrando; quella che era iniziata come una battaglia religiosa si stava trasformando in un tutti contro tutti anarchico e depravato.

Caterina ricevette una severa lettera da Coligny: «Ricorderò a Vostra Maestà quel che ho già detto altre volte, ossia che le convinzioni religiose non si possono eliminare con il fuoco, né con la spada, e che si considerano prediletti coloro che possono impiegare le loro vite al servizio di Dio».[11] Caterina, per niente convinta, rispose: «Il re desidera che sia fatta giustizia a tutti i suoi sudditi senza discriminazione. […] Credo che la sua volontà produrrà un effetto maggiore se le armi non saranno nelle mani di chi non dovrebbe averle invece che nelle sue, ed ecco perché tutti resistono e impediscono che gli si obbedisca».[12] Mentre si scambiavano queste lettere, Condé si ritirò con un grande esercito in Piccardia, secondo quanto si dice giurando: «Finché il cardinale di Lorena resta a corte la pace non terrà. Lo prenderò e macchierò la sua veste di rosso con il suo stesso sangue». Con un’atmosfera così tetra e inquieta, né Caterina né Carlo si muovevano mai senza un’ingente scorta. Durante un’udienza con l’ambasciatore veneziano Giovanni Correro, Caterina mormorò: «Chissà, forse in questa stessa stanza ci sono persone che ci vorrebbero morti e ci ucciderebbero con le loro mani. Ma Dio non lo permetterà perché la nostra causa è la sua e quella di tutta la cristianità».[13] Gli riferì anche che secondo le previsioni astrologiche la fortuna cambiava ogni sette anni e, poiché le sue disgrazie erano iniziate sette anni prima, era convinta che adesso il suo destino sarebbe migliorato con l’aiuto delle stelle.

Qualche settimana dopo questa conversazione, truppe protestanti francesi, guidate dal signor de Cocqueville, attraversarono la Piccardia dirette nelle Fiandre per unirsi ai loro correligionari olandesi. Caterina inviò il maresciallo de Cossé a intercettare i ribelli, che furono presi in tempo. Cocqueville fu giustiziato sommariamente e la sua testa fu rispedita a Parigi, dove fu infilzata su una lancia. I membri olandesi dell’esercito ribelle se la passarono poco meglio, perché i francesi li consegnarono come prigionieri al duca d’Alba, dal quale si potevano aspettare solo torture e morte. Caterina fu insolitamente sanguinaria sul destino del resto dei ribelli francesi catturati: «Penso che alcuni debbano essere puniti con la condanna a morte e il resto mandato alle galee».[14] Commentando la notizia della decapitazione pubblica dei conti di Egmont e di Horne a giugno (il secondo era un cugino di Coligny), Caterina disse all’ambasciatore spagnolo che la considerava una «santa decisione» e che sperava di essere presto in grado di fare lo stesso in Francia con un capo degli ugonotti.[15] Infatti, il 29 luglio 1568 Caterina ordinò a Tavannes e ai suoi uomini di catturare Condé. Voleva “cette tête si chère” (quella testa così preziosa).

Condé e Coligny furono avvisati delle intenzioni della regina madre da un messaggio intercettato che diceva: «La preda è in trappola, si apra la caccia».



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